L’essenziale in breve:
- Il Consiglio federale vuole rendere più difficile l’abuso del diritto fallimentare.
- Diverse misure di diritto penale, del diritto delle obbligazioni e del diritto dell’esecuzione e del fallimento mirano a ridurre il rischio di abusi in ambito fallimentare.
- In particolare s’intende migliorare l’applicazione del divieto di esercitare un’attività in seguito a un reato in materia di fallimento o esecuzione.
Le misure di diritto penale sono il fulcro del progetto. Concretamente si vuole migliorare la possibilità di applicare il divieto penale di esercitare un’attività (art. 67 cpv. 1 CP). Già oggi, il giudice può ordinare un divieto di esercitare un’attività a una persona che commette un reato in materia di fallimento o esecuzione e vietarle di svolgere una funzione in un’impresa. Il disegno di legge intende ora stabilire un nesso tra diritto penale e diritto del registro di commercio. È infatti previsto che il divieto di esercitare un’attività iscritto nel casellario giudiziale sia in futuro comunicato anche agli uffici del registro di commercio, affinché questi possano provvedere a cancellare dal registro le persone interessate.
Inoltre, s’intende ridurre il rischio di abusi in ambito fallimentare con misure preventive nel diritto delle obbligazioni e nel diritto dell’esecuzione e del fallimento. Secondo il disegno di legge il pubblico avrà la possibilità di svolgere ricerche di persone nel registro di commercio e dovranno risultare chiaramente le funzioni che la persona ricercata svolge in una data impresa. Ne risulta una maggiore trasparenza e un accesso più agevole alle informazioni. Inoltre, la giurisprudenza del Tribunale federale sul divieto del trasferimento del mantello giuridico viene codificata nella legge e viene soppressa la possibilità di rinunciare con effetto retroattivo alla revisione obbligatoria.
I creditori di diritto pubblico (p. es. le amministrazioni delle contribuzioni o la SUVA) potranno scegliere se proseguire un’esecuzione per via di pignoramento o di fallimento. Ne risulterà un aumento delle dichiarazioni di fallimento delle società con un’eccedenza di debiti e i danni subiti dai creditori di diritto pubblico potranno essere contenuti.
Miglioramento dell’applicazione del diritto
Il diritto fallimentare e il diritto penale prevedono già oggi diversi mezzi per punire gli abusi in ambito fallimentare. Tuttavia anche in casi di abusi manifesti si rinuncia spesso a un’applicazione coerente del diritto perché vi sono troppi ostacoli fattuali e giuridici per i creditori. Le singole misure proposte dal Consiglio federale intendono in particolare eliminare o almeno ridurre tali ostacoli.
Inoltre, tali misure completano quelle che il Consiglio federale ha già proposto negli ultimi anni nell’ambito della revisione del diritto della società anonima o della modernizzazione del diritto del registro di commercio e dalle quali ci si attende un effetto importante nella lotta contro gli abusi in ambito fallimentare. Nel complesso, viene migliorata ulteriormente la situazione sul fronte degli abusi in ambito fallimentare e dei danni subiti dai creditori.
Il progetto del Consiglio federale trae origine dalla mozione Hess (11.3925), trasmessa nel 2012, che invitava l’Esecutivo ad adottare una base giuridica contro i casi di abuso in ambito fallimentare.
Ultima modifica 26.06.2019
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